Il dipinto verticale Cella fa parte del ciclo18 ottobre 1977, nel quale Richter affronta da un punto di vista artistico la storia del gruppo terroristico della Frazione Armata Rossa (RAF). Il quadro mostra la cella vuota di uno dei leader del gruppo, Andreas Baader, arrestato a Francoforte nel giugno del 1972 e trovato morto per ferita da arma da fuoco autoinflittasi nella prigione di Stammheim il 18 ottobre 1977.
Il quadro ha una netta separazione verticale al centro: una libreria riempita di libri, alta dal pavimento al soffitto, copre la parte destra. Un muro chiaro domina la parte sinistra dell’immagine. Un cappotto scuro è appeso alla porta che conduce al bagno della cella. Rispetto agli altri dipinti della serie, questo quadro è caratterizzato da una forte sfocatura verticale.
Tutti i dipinti del ciclo18 ottobre 1977 sono basati su fotografie, in questo caso su una fotografia della polizia fatta dopo la scoperta del suicidio di Baader e pubblicata sul giornale tedescoStern nel 1980. Altri dettagli sono visibili sulla fotografia di partenza: una bandiera rossa triangolare appesa vicino alla libreria e numerosi oggetti tra cui dei libri e una macchina da scrivere posata sul pavimento di fronte alle mensole.
Due copie della fotografia si trovano nell’Atlante [Tavola: 470], dove Richter ha raccolto molte delle immagini di partenza. Entrambe le copie sono sfocate, il che significa che i dettagli menzionati sopra erano meno importanti rispetto all’idea che Richter si era già fatto del quadro.
Rispetto ai quadri Uomo ucciso a colpi di pistola I e 2 [CR: 669/1-2], che mostrano Andreas Baader morto, Cella fa riferimento alla routine quotidiana del prigioniero. Anche se non si distinguono bene gli oggetti personali, i numerosi libri riflettono il retroterra intellettuale del gruppo e il tentativo da parte della Frazione Armata Rossa di basarsi su dei fondamenti ideologici per giustificare le loro azioni politiche.
Gerhard Richter più volte mette in guardia dal pericolo di credere alle ideologie. Riferendosi alle immagini di 18 ottobre 1977, l’artista parla di digressione da un punto di vista ideologico: 'un commiato da ogni dottrina di salvezza e, oltre a questo, dall’illusione che le circostanze inaccettabili di vita possano essere cambiate da questo espediente convenzionale che è lotta violenta (questo tipo di pensiero e gesto rivoluzionario è ormai inutile e superato).”1 Così, il quadro Cella può essere interpretato come il manifesto di una sconfitta che risulta da un’ ideologia sbagliata.
1 Notes, 1989 in: Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961-2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 213.
Note redatte dal team editoriale
The Museum of Modern Art (MoMA), New York, USA
Questa opera d'arte si basa su una imagine inclusa in Atlas:
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