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1932: 9 Février: Gerhard Richter est né à l'hôpital Neustadt de Dresde de Hildegard Richter, libraire et Horst Richter, enseignant du secondaire.
1933: 30 Janvier: Adolf Hitler devient le nouveau Chancelier.
1936: La famille de Richter déménage à Reichenau, à l'Est de Dresde (maintenant Bogatynia en Pologne). Naissance de Gisela, la soeur de Richter.
1939: 1er Septembre: Invasion de la Pologne par l'Allemagne; Horst est incorporé dans l'armée et envoyé sur le front Est.
1942: Richter[...]
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[…] I quadri Zio Rudi [CR: 85], Uomo con cane [CR: 94] e i 48 ritratti [CR: 324] mostrano la perdita della figura paterna: la fotografia dello zio piccolo e sperduto, ma splendente nella tenuta da ufficiale, l'immagine ambigua di suo padre che sembra quasi un clown, la schiera intimidatoria di ritratti di diversi modelli maschili. Tutti questi quadri si riferiscono all'idea della perdita del padre.
Si, è vero e non ho difficoltà ad ammetterlo perché è stata l'esperienza di un'intera generazione, quella del dopoguerra, o addirittura di due generazioni che hanno perso i padri per ragioni diverse: alcuni in senso letterale perché morti in guerra, altri perché tornarono a casa fisicamente e mentalmente distrutti, umiliati e rovinati. E poi c'erano anche quelli colpevoli di crimini. Tre generi di padre che non vorresti mai avere. Ogni bambino vuole avere un padre di cui essere fiero.
Oggi sappiamo che diversi ritratti rappresentano dei membri della sua famiglia e di queste persone conosciamo ormai le vicende. Prendiamo ad esempio il ritratto di sua zia Marianna [CR: 87], uccisa nel febbraio del 1945, o di suo zio Rudi [CR: 85], vestito con l'uniforme della Wehrmacht. Perché non ha raccontato questi fatti biografici per tanto tempo?
Non avevo voglia che le persone parlassero di questi argomenti. Volevo che osservassero le pitture e non l'artista o i suoi parenti, altrimenti mi avrebbero ben presto etichettato in qualche categoria e sarebbero arrivati a una conclusione affrettata. In realtà i fatti (i nomi e le date) non mi sono mai interessati granché. Queste cose sono come un linguaggio estraneo che può interferire con il linguaggio della pittura, o che può addirittura ostacolarne l'evoluzione. Possiamo paragonarlo ai sogni: abbiamo un linguaggio figurativo personale e molto specifico che possiamo accettare così com'è o cerare di tradurlo in modo grezzo e approssimativo. Certamente si possono ignorare i sogni, ma sarebbe un peccato perché i sogni sono utili.
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Title | Author | Date | ||||
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abstrakt abstract | Madesta, Andrea / Fuchs, Rudi | 2008 | |||
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Carnegie International 1985 | Lane, John R. / Cladwell, John / Bos, Saskia / Fuchs, Rudi H. / Kounellis, Jannis / Celant, Germano / Kirkeby, Per / Gachnang, Johannes / Brock, Bazon / Serota, Nicolas / Buchloh, Benjamin / Foster, Hal / Schjedahl, Peter | 1985 | |||
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Mater Dulcissima | Paparoni, Demetrio / Castello, Michelangelo / Paladino, Mimmo / Merz, Mario / Fuchs, Rudi / Penone, Giuseppe / Vattimo, Gianni / Jahn, Wolf | 1986 |