Le foto per i dipinti di paesaggio sono scelte a caso o sono delle foto di posti specifici?
Si tratta di luoghi specifici scoperti qua e là durante i miei spostamenti per scattare delle foto. Ci vado appositamente per fare delle foto
Ma non è neppure vero dire che non so cosa voglio. Prendiamo i paesaggi: ne vedo tantissimi, ne fotografo forse solo uno su centomila e ne dipingo appena uno sui cento che fotografo. Dunque cerco qualcosa di ben preciso. E ne deduco che so cosa voglio
È chiaro che i miei paesaggi non sono solo belli o nostalgici, romantici o classici, come dei paradisi perduti; sono soprattutto non veritieri (anche se non sempre ho trovato il modo di mostrarlo). E per non veritieri mi riferisco al modo glorificante con cui noi consideriamo la natura, la quale, in tutte le sue forme, è invece sempre contro di noi; poiché la natura non conosce alcun senso, nessuna pietà, nessuna simpatia. Non conosce nulla ed è assolutamente priva di ragione: la totale antitesi di noi stessi, assolutamente inumana.
Cosa ci dice dei quadri delle Alpi e delle Vedute di città?
Ho iniziato a dipingerli in un periodo in cui non volevo più fare foto-pitture figurative. Cercavo di svincolarmi da un linguaggio divenuto univoco, da forme narrative ripetitive e limitate. Le città morte come le Alpi mi hanno sedotto, le une come le altre erano mucchi di sassi, cose che non parlavano. È stato un tentativo per comunicare un contenuto più universale.
Quando riguardo le Vedute di città, mi vengono in mente alcune immagini della distruzione di Dresda durante la guerra.
Quasi tutti i paesaggi marini (molti dei quali sono inclusi nell'Atlante) raffigurano motivi ottenuti da collage. Le sezioni con il mare e con le nuvole provengono da fotografie differenti unite tramite collage in un'unica immagine. Il successo dei dipinti dipende dall'aver trovato esattamente la giusta atmosfera tra le immagini combinate. In un paio di dipinti, ho usato ad esempio due metà della stessa immagine del mare [CR: 244, CR: 245]. Sebbene non li ritenessi completamente riusciti, una volta venne a visitarmi George Maciunas, il quale disse che erano assolutamente meravigliosi e per questa ragione decisi di tenerli, nonostante pensassi che fossero piuttosto decorativi.
Trovo il periodo romantico straordinariamente interessante. I miei paesaggi hanno dei punti di contatto con il Romanticismo: a volte provo un reale desiderio, un'attrazione per questo periodo ed alcuni dei miei quadri sono un omaggio a Caspar David Friedrich.