Painting

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Non ha senso parlare di pittura. Quando trasmettiamo qualcosa attraverso il medium del linguaggio, lo si cambia. Si costruiscono qualità che possono essere dette, e si tralasciano quelle che non possono essere dette, ma che sono sempre le più importanti.

Notes, 1964-65, 1964-65 SOURCE
Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 14

Com'é arrivato ad adottare questo modo obiettivo di fare pittura?
Credo che ognuno cominci osservando una qualche opera d'arte e volendo fare qualcosa di simile. Vuoi capire quello che vedi, quello che c'è, e provi a farne un quadro. In seguito, realizzi che la realtà non può essere rappresentata in nessun modo, che quello che fai non rappresenta altro che se stesso, e che quindi è già in sé realtà.

Interview with Rolf Schön, 1972, 1972 SOURCE
Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 14

Per fare pittura, si deve credere in ciò che si fa, ci si deve impegnare interiormente. Quando questo diventa un'ossessione, si arriva al punto di credere di poter cambiare gli esseri umani attraverso la pittura. Ma se non si hanno impegno e passione, non c'è proprio nulla da fare, ed è meglio allora lasciar perdere. La pittura è quindi in pratica idiozia totale.

Notes, 1973, 1973 SOURCE
Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 14

Parlare del rapporto tra pittura e realtà è dal suo punto di vista un falso problema? Crede che la pittura abbia una sua propria realtà?
L'esperienza ha mostrato che non c'è una vera e propria differenza tra la cosiddetta pittura realista – un paesaggio ad esempio – e una pittura astratta. Hanno entrambe lo stesso effetto sull'osservatore.

Interview with Irmeline Lebeer, 1973, 1973 SOURCE
Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 14

Non credo nella realtà della pittura, quindi uso stili diversi come i vestiti: è un modo per travestirmi.

Interview with Bruce Ferguson and Jeffrey Spalding, 1978, 1978 SOURCE
Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 14

Dipingere è realizzare un'analogia di un qualcosa di non visivo ed incomprensibile: dargli forma e renderlo accessibile. Ed è per questo che i buoni dipinti sono incomprensibili. Creare l'incomprensibile impedisce di fare sciocchezze, perché le sciocchezze sono sempre comprensibili.

Notes, 1981, 1981 SOURCE
Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 14

Nessun'altra arte si interessa esclusivamente alle apparenze come la pittura (compresa la fotografia, ovviamente). Il pittore vede le apparenze delle cose e le ripete. Vale a dire, senza fabbricare egli stesso le cose, ma fabbricandone le sembianze. E se ciò non rinvia a un oggetto, queste apparenze prodotte artificialmente funzionano solo perché noi vi troviamo un'analogia, una cosa familiarie e quindi un'apparenza che si rifersice all'oggetto.

Notes, 1989, 1989 SOURCE
Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 14

La pittura è qualcosa di tradizionale, ma per me questo non significa qualcosa di accademico. Ho sentito il bisogno di dipingere. Amo la pittura. È qualcosa di naturale come ascoltare la musica o suonare uno strumento per delle persone. È per questo che ho cercato di trovare dei temi che appartenessero alla mia era e alla mia generazione. La fotografia offre proprio questo e l'ho quindi scelta come mezzo per dipingere.

Conversation with Paolo Vagheggi, 1999, 1999 SOURCE
Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 14

Ho qualche problema con il termine 'luce'. Non ho mai saputo come risolvere questa cosa. So di alcune persone che in certe occasioni hanno detto 'per Richter è tutta una questione di luce', o che 'i quadri hanno una luce particolare', e non ho mai capito di che cosa stessero parlando. Non mi sono mai interessato alla luce. La luce sta lì, l'accendi o la spegni, con o senza sole. Non so proprio cosa sia la 'problematica della luce'. La considero semmai una metafora per una qualità diversa, che è altrettanto difficile da descrivere.

MoMA Interview with Robert Storr, 2002, 2002 SOURCE
Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 14

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