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A volte descrivi te stesso come un pittore classico.
Non sono mai davvero sicuro del significato di questa parola, ma comunque erroneamente
la uso, 'classico' è sempre stato il mio ideale, per quello che posso ricordare, e qualcosa di
“classico” e’ sempre stato con me, fino a questo giorno. Certo, ci sono state difficoltà, perché
in confronto al mio ideale, non mi sono nemmeno avvicinato.

Non ho niente da dire e lo dico, Conversazione tra Gerhard Richter e Nicholas Serota, primavera 2011, 2011 SOURCE
Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 14

E che cos'è che collega Vermeer, Palladio, Bach, Cage?
E 'quella stessa qualità di cui ho parlato. Non è né artificiosa, né sorprendente o
intelligente, non è sconcertante, non è spiritosa, non è interessante ne cinica, è quella cosa
che non può essere pianificata e probabilmente non può nemmeno essere descritta. E 'solo
bella.

Non ho niente da dire e lo dico, Conversazione tra Gerhard Richter e Nicholas Serota, primavera 2011, 2011 SOURCE
Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 14

Se non credete in Dio, in che cosa credere?
Beh, in primo luogo, credo che bisogna sempre credere. E ' l'unico modo; dopo tutto siamo entrambi convinti che faremo questa mostra. Ma non posso credere in Dio, in quanto tale. Lui è troppo grande o troppo piccolo per me ed e’ sempre incomprensibile, incredibile.

I Have Nothing to Say and I'm Saying it, Conversazione tra Gerhard Richter e Nicholas Serota, Spring 2011, 2011 SOURCE
Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 14

Con un pennello lei ha il controllo. La vernice va sul pennello e fa il segno. Per esperienza lei sa esattamente cosa succederà. Con il seccatoio si perde il controllo.
Non tutto, ma parte. Dipende dall'angolo, dalla pressione e la particolare vernice che sto usando.

I Have Nothing to Say and I'm Saying it, Conversazione tra Gerhard Richter e Nicholas Serota, Spring 2011, 2011 SOURCE
Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 14

Questa volta l'intero piano è coperto da ritagli di periodici illustrati, una mia nuova strana passione (otto giorni ormai): ho tagliato le foto da riviste illustrate e le ho sciolte con una soluzione chimica e magnetica e successivamente le ho spalmate. Questo è un divertimento favoloso. Ho sempre amato le riviste illustrate, forse a causa della loro attualità nella documentazione. Ho anche già fatto un paio di tentativi di dipingere qualcosa di simile in un formato più grande. Curioso di vedere come continuerà. Io sto inseguendo qualcosa che in un certo senso assomiglia al più recente movimento: Pop art (da popolare), probabilmente è nata in America ed ora sta scaldando le menti qui.

Lettere ai due amici artisti. Da Düsseldorf, 10 Marzo 1963, a Helmut ed Erika Heinze, 1963 SOURCE
Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 14

All'inizio ho cercato di accogliere tutto quello che era qualcosa a metà strada tra arte e spazzatura e che in qualche modo sembrava importante per me ed un peccato da buttare via. Dopo un po' alcuni fogli in Atlas hanno acquisito un altro valore - cioè, mi sembrava che essi potevano stare in piedi anche in termini propri, non solo sotto la protezione dell'Atlante.

Interview with Dieter Schwarz, 1999, 1999 SOURCE
Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 14